In questi giorni di noia e fastidio, intense piogge tropicali e giochi disinstallati dal pc, sto partecipando a numerose discussioni sul crollo di SVB e dell’andamento dell’economia in generale.

Mi ritrovo a discutere su un gruppo facebook che in genere tratta di tematiche relative alle truffe di finti formatori, ti tematiche un po’ diverse dal solito; in pratica cerco di sostenere l’idea che il mercato finanziario e tutto quello che da anni gira intorno sia un truffa all’ennesima potenza.

Di più di attacco ai famosi promotori finanziari, quelli il cui compito sarebbe consigliarti su dove mettere i tuoi sudati risparmi; la mia teoria è che sparino cose a casaccio, non avendo la benchè minima idea di cosa suggerire.

La constatazione che faccio è che nessuno affiderebbe i propri soldi a uno sconosciuto. Mai!

Ma se lo sconosciuto è in giacca e cravatta, ha argomentazioni convincenti e soprattutto parla da dietro una scrivania di una banca allora cambia tutto.

Tantissima gente che non darebbe dieci euro al vicino di casa è pronta alasciare i soldi di una vita di lavoro in mano a uno che secondo loro se ne intende.

Di più sono sicuri che la società per la quale lavora è una società eterna e solida, e che soprattutto lavora per il bene del suo cliente facendo di tutto per fidelizzarlo e trattarlo al meglio.

Ancora meglio: queste persone useranno i tuoi soldi per darli a terzi che manco conoscono, investendo in società di cui poco si sa, che hanno una trasparenza impossibile da decifrare. O peggio saranno fondi che si affidano a centinaia se non migliaia di società o altri fondi… una ragnatela inestricabile.

In pratica una piramide al contrario che parte dai soldi di un singolo risparmiatore per dividerli tra migliaia di singole o multiple entità, una piramide che posa le sue fondamenta tra le chiappe aperte del piccolo investitore.

Cioè personalmente capisco i pesci grossi, quelli che conoscono benissimo i SEO delle società, quelli che hanno la cadrega assicurata nel consiglio di amministrazione delle società con magari dei revisori dei conti esterni che esaminano i singoli bilanci.

Capisco chi ha il potere di cambiare le regole della partita in cui ci si divide la torta. Regole che purtroppo cambiano giornalmente e che il piccolo investitore è già tanto se le conosce.

Ma come fai tu caro Cipputi a fidarti di tutto questo sistema che ti ha cosparso della vaselina dell’ottimismo e aspetta sbavante che tu ti giri dalla parte sbagliata?

Chi ti dice che andrà bene l’anno prossimo? Ah il tuo promotore? Lo stesso che ti consiglia di diversificare in amenità che manco conosce così che lui possa toccare più commissioni diverse?

Eppure la sbornia di ottimismo è lì presente. La belle epoque da sempre fa perdere il lume del buon senso e della cautela.

Quello di cui difficilmente ci rendiamo conto, attorniati dalle continue lamentele per lo stato di degrado della nostra società è che stiamo vivendo una belle epoque, un epoca d’oro che difficilmente ha un pari nella storia dell’uomo.

Pochissisme guerre, ancor meno carestie, poco lavoro e straben pagato.

Nella storia dell’uomo non si sono mai viste 4 generazioni convivere contemporaneamente con queste percentuali… Solo 40 anni fa i bisnonni si contavano sulle dita di una mano. Adesso quei pochi sfortunati bambini hanno stuoli di bisnonni se non trisavoli.

Non si era mai vista una società in cui le persone si lamentavano di lavorare che cinque ore al giorno di media sui 365 giorni dell’anno. Ah sì a parte le piccole caste nobiliari, ma forse anche loro lavoravano ben di più dell’italiano medio attuale.

Una sola cosa è certa. Questa è un’epoca d’oro e come tutte le epoche d’oro che abbiamo conosciuto, anche questa finirà.

E quando finiscono finiscono sempre molto male.

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