Nell’ultimo anno chiunque vivesse in un paese non occidentale e avesse una presenza fissa sul web o a livello turistico e di accoglienza o a livello business, si è trovato a che fare con centinaia di richieste provenienti da persone che non si erano mai interfacciate con lui e ancor meno con il paese in cui vive.

Le mail cominciavano sempre con “stavo pensando di cambiare vita, stufo della situazione che si è creata in Europa”.

E da questo incipit già si capisce dove poi andavano a parare.

Cosa accomuna questa gente?

il non aver capito che essere la colonna infame di una società è forse loro permesso e tollerato in Europa e soprattutto il non aver capito che i paesi poveri abbondano di palle al piede.

Hanno tutti il sogno bagnato di poter trovare un paese dove poter continuare a farsi cazzi propri, tra l’altro un paese enormemente più economico, almeno nella loro testolina.

Credono che l’Europa sia diventata una dittatura solo per aver affrontato una pandemia imponendo alcuni vincoli giustificatissimi. Ma già ci avevano provato con la cintura di sicurezza, con le tasse, con qualsiasi stronzata una società richiedesse al singolo per una giusta convivenza insieme.

Vogliono essere liberi, lottano per la libertà di pensiero: la libertà in effetti ce l ‘hanno più che altrove, ma è il pensiero che spesso manca al loro appello.

Si immaginano di poter vivere da eremiti approfittando dei benefici di vivere in una società e pensano che nei paesi poveri si possa ancora fare una cosa simile.

Beh forse sotto alcuni aspetti è vero, peccato che qui non esistendo stato non esistono neanche i servizi minimi che questi pensano essere sempre e comunque un loro diritto.

E comunque prova a criticare qui un qualsiasi potente locale, dal presidente al messo comunale, come fai abitualmente con un ministro della salute o un primo ministro e scoprirai che un servizio che non manca in questi paesi è quello detentivo.

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