Continuiamo questo esercizio al fine di tornare a scrivere; in un periodo storico dedicato a pensieri e frasi che devono cogliere nel segno in 5 secondi e articoli di cui viene letto solo il titolo credo sia importante cercare di capire come recuperare la concentrazione ma soprattutto capire se grazie a questa concentrazione siamo ancora in grado di esprimere un pensiero complesso che vada oltre il meme o il brillante post di 280 caratteri.

Per cui veniamo all’argomento del giorno: esistono posti al mondo come quello in cui abito in cui le accelerazioni date dal contatto con altre popolazioni e con culture più avanzate sotto tanti punti di vista sono rimasti limitati solo ad alcune zone del paese e alcuni strati della popolazione. Se fino a 100 anni fa la situazione era piuttosto omogenea in tutto il paese, da un paio di decenni a questa parte il divario si è ampliato enormemente con l arrivo dei mezzi di comunicazione e con una interazione più forte tra stranieri e più larghe fasce della popolazione locale.

Fino al giorno d’oggi in cui almeno un terzo della popolazione della capitale vive in una situazione di contemporaneità rispetto per esempio a noi: guardano gli stessi programmi televisivi, lavorano sugli stessi software, hanno organizzato la propria vita e la vita della propria famiglia su degli standard non tipicamente correlati alla cultura ancestrale locale. Cultura ancestrale in cui ancora la maggior parte del paese rispettando riti e tradizioni che a noi sembrano appartenere più a una situazione di neolitico o di epoca antica e ben più raramente al nostro medioevo.

Se per una persona del medioevo alcune cose come andare in banca o in chiesa o all’università sembravano cose normali, qui abbiamo una larga fetta della popolazione che ancora non capiscono appieno cosa significhino queste semplici attività.

Parlo di tantissimi villaggi più o meno minori che sono ancora immersi nella campagna, dove i tempi dell’uomo vengon o ancora scanditi semplicemente dalle stagioni, in cui le abitudini non sono molto diverse da quelle di un agricoltore camuno di 2 millenni fa. Parlo di nessuna tecnologia agraria ( l’aratro appartiene ancora al futuro come l’uso dei concimi animali), parlo di assenza di date (nato verso il 1980 è una cosa che si trova quasi sempre sulle tombe in campagna, come si trovano però i nati il 31 febbraio in città sigh), parlo di popolazioni completamente analfabete in cui la speranza di vita media è la metà di quella di un italiano.

Il problema si pone quando uno straniero non ancora completamente avvezzo alla cultura locale ( e io lo sono nonostante più di 20 anni qui anche se quasi tutti passati in città) ha a che fare con un locale: devi capire a qule delle due categorie la persona appartiene. E non è semplice e il non capirlo può portare a grossi errori di comunicazione e disastri immensi.

La parte di popolazione che vive nella tradizione non ha per esempio alcune concezione del tempo: ciò significa che un appuntamento per esempio non sarà mai rispettato almeno nei limiti che noi siamo abituati a porci. Per noi due o tre minuti di ritardo sono completamente accettabili anche in Italia come per loro che magari escono da un villaggio il cui villaggio più vicino dista tre giorni a piedi è normale ritardare di due o tre giorni in assoluta normalità. E le rimostranze di chi ha aspettato due giorni non possono essere assolutamente capite da loro. La situazione simile è se uno in Italia si incazzasse per 3 secondi di ritardo (a parte nel caso in cui giochiate in borsa, faceste i neurochirurghi o lavoraste in formula uno).

L’ordine di grandezza del tempo è completamente diverso.

Come lo è il fatto della condivisione: per chi è abituato a vivere per anni in un villaggio di 5 capanne abitate solo dalla propria famiglia e distante due giorni a piedi dal successivo tutto è di tutti. Per cui è normale entrare in casa del vicino e prendere qualcosa che ti serve. Tanto prima o poi il vicino tornerà a prendersi quella cosa. Così è per esempio per il culto di dover sempre condividere un piatto a mezzogiorno con chiunque sia presente: funziona perfettamente in un villaggio del neolitico ed è una gran cosa, molto meno in una città.

Sapere riconoscere queste differenze è molto difficile anche perché all’interno della stessa famiglia puoi avere due fratelli che vivono in due epoche storiche differenti e in completa opposizione fra di loro. E non è così facile neanche per i locali stessi capire effettivamente con chi hanno a che fare, pensate per uno straniero.

Per cui o si perde tempo a parlare in precedenza per prendere le misure della persona con cui si ha a che fare o si rischia di essere facilmente risucchiati in un paradosso spazio temporale in cui si cerca di spiegare al paesano di turno l’importanza dell’orologio, noi che però abbiamo perso l’importanza del concetto di tempo relativo alla vita intera.

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